15. aprile 2011
Marrone Cristina - Corriere della Sera
Ottocentomila ettari per salvare castori e storioni Il fiume Tra gli interventi previsti il rimboschimento delle sponde e il recupero delle zone umide.
MILANO - Quello che diventerà un paradiso naturale per pesci e uccelli è già stato battezzato «l' Amazzonia d' Europa» e con i suoi 800 mila ettari sarà la più grande area...
Marrone Cristina - Corriere della SeraOttocentomila ettari per salvare castori e storioni Il fiume Tra gli interventi previsti il rimboschimento delle sponde e il recupero delle zone umide.
MILANO - Quello che diventerà un paradiso naturale per pesci e uccelli è già stato battezzato «l' Amazzonia d' Europa» e con i suoi 800 mila ettari sarà la più grande area protetta fluviale d' Europa, a cavallo fra Austria, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia. Il patto per promuovere una politica integrata e fondare la nuova Riserva della biosfera dell' Unesco è stato siglato pochi giorni fa dai ministri dell' Ambiente dei cinque Paesi bagnati dal Danubio e dai suoi affluenti Mura e Drava. «E' un accordo storico transfrontaliero - afferma Jim Leape, direttore del Wwf - ed è una dimostrazione potente di una visione verde condivisa che rafforza la cooperazione regionale e l' unità in Europa». È proprio il Wwf che, con i suoi partner, lavora alla protezione del sistema fluviale dagli anni Novanta. Nel 2009 il primo passo in questa direzione con l' accordo tra Croazia e Ungheria per tutelare l' area chiave per la biodiversità dei tre fiumi e quell' intesa è stata la base per la dichiarazione dei cinque Paesi. Adesso l' obiettivo è accelerare gli sforzi ed arrivare a qualcosa di concreto nei prossimi due anni. Tra gli interventi in programma il rimboschimento lungo le sponde con salici, ontani, pioppi neri e pioppi bianchi per ritrovare la capacità auto depurativa delle piante. Il secondo passo è il recupero delle zone umide, quelle aree lungo l' alveo centrale che, per motivi di navigazione, nel corso degli anni, sono state coperte. Stagni e paludi saranno non solo un' area di sosta per gli uccelli acquatici durante le migrazioni (oggi lungo il Danubio fanno tappa 250 mila uccelli) ma rappresenteranno un' importante valvola di sfogo durante le piene e una sorta di «spugna» capace di rilasciare acqua lentamente nei periodi di secca. In partica, è il parere degli esperti, l' ecosistema fluviale è la maggiore fonte di acqua potabile, protezione dalle inondazioni, silvicoltura sostenibile, agricoltura e pesca della zona frontaliera e come tale va salvaguardato. Anche i pesci che popolano i fiumi come il salmone del Danubio (che raggiunge gli 80 centimetri), lo storione e il pesce siluro (lungo fino a 2,5 metri) avranno vita più facile perché saranno creati dei passaggi con canali laterali là dove esistono dighe, così che potranno muoversi liberamente nel periodo della riproduzione. L' oasi verde è già una «casa protetta» per specie minacciate come le coppie di aquile di mare (è il luogo in Europa dove più si riproducono), le piccole sterne, le cicogne nere, le lontre e i castori. Con la difesa dell' ecosistema Danubio sulla fascia verde lunga 700 chilometri le popolazioni sono destinate a diventare sempre più numerose grazie alle condizioni ideali che saranno create. «Abbiamo fiducia - sottolinea Arno Mohl, coordinatore del progetto della riserva per il Wwf Austria - che questo accordo porrà fine a una regolazione insostenibile dei fiumi, ma anche ai progetti di prelievo di ghiaia e sabbia che minacciano questo ecosistema unico». Ed è su questo che si sofferma Giovanni Puglisi, presidente dell' Unesco in Italia: «La riserva sarà una grande opportunità per promuovere una cultura dell' ambiente che coniuga la salvaguardia di flora e fauna con lo sviluppo industriale sostenibile». «L' accordo per creare il grande parco del Danubio è il risultato di uno sforzo per mettere in pratica le direttive europee sul buono stato ecologico dell' acqua e i rischi alluvionali e fa ben sperare per altri piani transfrontalieri in materia ambientale» precisa Andrea Agapito, responsabile fiumi per il Wwf Italia. Anche il turismo promette un nuovo slancio. La riserva della biosfera nascerà da venti aree protette già esistenti e i paesi coinvolti stanno già studiando come promuovere l' eco-turismo sul modello di quello che è già stato fatto in altri parchi in Austria e Germania. Cristina Marrone RIPRODUZIONE RISERVATA
(12 aprile 2011)